Situato all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, in un’area montuosa e ricca di boschi, il distretto di Maramures, è stato, per lunghi anni, una civiltà sospesa nel tempo. Mantenendo vecchie tradizioni, usanze popolari e valori semplici, i discendenti dei Daci, si sono sempre opposti alla modernità e ai condizionamenti del consumismo. Ancora oggi, seppur in maniera ridotta, gli abitanti del Maramures, mantengono intatte alcune tradizioni millenarie e una cultura rurale unica nel panorama europeo che rende questa zona una delle più preservate e interessanti da un punto di vista etnoantropologico. In villaggi dalle case di legno, tra verdi valli e limpidi torrenti, vivono, seguendo i ritmi della natura, contadini, pastori, boscaioli e abili artigiani che utilizzano strumenti altrove scomparsi. Nelle loro case c’è tutto ciò che serve per vivere in autonomia: stalle per gli animali, macina per il grano, forno, pozzo dell’acqua, orto e frutteto. Entrare nei loro villaggi è come fare un salto indietro nel tempo. Il Maramures è una zona conosciuta per l’architettura delle case e delle chiese costruite esclusivamente in legno, ma anche per le sue feste popolari. Nella città di Sighetu Marmatiei e nei vicini villaggi, ogni anno, nell’ultima settimana di dicembre si svolge il festival invernale dedicato alle tradizioni. Lunghi cortei di carri allegorici, costumi popolari, maschere raffiguranti animali e creature mitologiche, percorrono le strade della città per ricordare le usanze e la cultura del Maramures e delle zone limitrofe.