Nella piccola isola di Nusa Lembongan, il suono del mare si confonde al continuo canto dei galli. Come in molte altre parti dell’Indonesia e del Sud-est asiatico, anche in questo lembo di terra è ancora diffusa la lotta fra i galli, Questo cruento rituale, nato come intrattenimento degli dei, si tramanda ancora di generazione in generazione anche se, dal 1981, è una pratica fuori legge a causa delle scommesse clandestine che vedono coinvolte sempre più persone. La lotta consiste in una sfida tra i proprietari di due galli che, dopo due anni  di duri allenamenti e di forzato isolamento sono pronti per uccidere. I volatili, spesso nutriti con sostanze mirate ad aumentare la loro naturale aggressività, prima della lotta vengono tenuti fermi e stimolati a beccare l’avversario, mentre appassionati e scommettitori puntano ingenti somme di denaro. La crudeltà dello scontro è accentuata da un’arma bianca, di solito uno stiletto molto sottile e tagliente, legato alle zampe dell'animale con un nastro colorato. I combattimenti, in genere molto veloci, sono accompagnati dalle urla d’incoraggiamento e incitazione degli appassionati scommettitori. Quando uno dei due animali resterà colpito a morte, il combattimento è dichiarato finito e gli organizzatori distribuiscono le vincite. Due nuovi galli sono già pronti ad entrare nell’arena, che in Indonesia è spesso un tempio sconfinato e sconsacrato.